31/10/11

Straight Edge - Motivi Di Una Scelta - 11



Giro la scena musicale e politica ormai da un po' di anni, e ne ho viste di cotte e di crude. Mi sono anche accorto che oltre a parecchi pregiudizi c'è pure molta ignoranza sul movimento straight edge e/o sulla scelta di vita "drug free" e sulle motivazioni, in particolare, che possono portare ad una tale scelta, proprio per questo ho deciso di pubblicare alcuni testi riguardanti questo argomento, i MOTIVI DI UNA SCELTA, alcuni tratti da un opuscolo che ho in casa, che si chiama "A Commitment For Life" che tratta proprio l'argomento straight edge, alcuni scritti da conoscenti amici o anche da me stesso, chi lo sa, non metterò le firme.

Ho riflettuto a lungo prima di definirmi straight edge. Sono sempre stato
intollerante alle etichette e alle definizioni che si incollano alle persone e
che, in alcuni casi, quelle stesse persone accettano di buon grado.
Non ho mai amato la "scena" perché troppo spesso crea barriere e da giudizi
morali (e perciò assoluti) su individui che adottano comportamenti non conformi
allo stile di vita dei suoi aderenti. Per questa ragione ho sempre storto il
naso quando sentivo qualcuno parlare di frikkettoni. Seppur non faccia uso di
sostanze stupefacenti, non mi voglio ergere a giudice di nessuno. Questo è un
errore commesso anche da molti compagni. Non sono un autoritario convinto di
conoscere la verità assoluta, ho sempre combattuto la moralità e il suo
assolutismo ( come insegna Stirner, vera e propria religione dei laici) e
perciò posso solo cercare di convincere le persone che la pensano diversamente
da me che le mie posizioni sono più logiche e ragionevoli ( e non le posizioni
giuste, perchè vorrebbe dire stabilire ancora una volta in maniera autoritaria
cosa è buono e cosa non lo è dando un ennesimo giudizio morale).
Allora perché ho scelto, nonostante tutto, di definirmi straight edge?
Molto spesso esprimere le ragioni che mi hanno portato a rifiutare l'
assunzione di alcolici e di droghe di ogni genere e il consumo del tabacco
richiede molto tempo che, purtroppo, non sempre si ha a disposizione.

Probabilmente se dovessi discutere approfonditamente con un altro straight edge
verrebbero a galla molte differenze sia nelle motivazioni che ci hanno portato
a queste scelte, sia nel significato stesso del termine: cosa vuol dire per noi
essere straight edge, il significato che individualmente gli attribuiamo.

Purtroppo rifiutando questa definizione me ne verrebbero incollate altre:
verrei giudicato come un semplice astemio oppure un salutista e non si
capirebbe la profonda critica al sistema vigente, sempre più omologato e
omologante, che trascende il semplice seppur fondamentale aspetto della
salvaguardia della propria salute. E' il limite del linguaggio umano: dalle
etichette non si sfugge! Io ho scelto di accettare quella che reputo più vicina
al mio modo di pensare, anche se ciò non mi piace affatto.
Fatta questa premessa che reputavo indispensabile, voglio parlare dei miei
"motivi di una scelta".

Bere alcolici fin da giovane età è diventata una norma: quando si esce in
compagnia, sia in ambienti militanti che con gli amici di paese, la persona che
beve molto viene vista di buon occhio, è un figo. Quante volte abbiamo sentito
queste persone vantarsi delle proprie esperienze alcoliche passate
rivendicandole con orgoglio? in un periodo storico dove le interazioni tra
individui stanno perdendo la loro spontaneità e stanno diventando sempre più
dipendenti dalle nostre protesi meccaniche e virtuali (cellulari, i-phone e
social network) l' alcool è diventato un mezzo per sopperire all' incapacità
sempre più diffusa di relazionarsi nel mondo reale. La timidezza viene vista
come un difetto, il "divertimento" è diventato d' obbligo: bisogna sempre
essere allegri e spensierati e allontanare da noi ogni sentimento e sensazione
"negativa" come la disperazione e la rabbia per la situazione opprimente che
viviamo ogni giorno e che porta a sporadici, seppur sempre più frequenti, atti
di ribellione. Inoltre molti alcolici sono testati sugli animali, molti vini
contengono chiarificatori con ingredienti di origine animale e poche sono le
birre effettivamente vegane.

Non ho mai fatto uso di sostanze stupefacenti, neppure le droghe cosiddette
leggere. Sarei ipocrita nel dire che sono sempre stato contrario alla loro
assunzione. Quando avevo 14-15 anni ero attirato dall' idea di fumare
marijuana, anche io ripetevo la solita litania "alla fine non fa così male".
Non credevo sinceramente in quello che dicevo e per paura che effettivamente
questa "esperienza" avesse potuto portare a conseguenze spiacevoli ho sempre
evitato di farla. Ero esageratamente preoccupato? Possibile! Ma non avendo mai
provato non posso neanche sapere come avrei reagito o se ciò mi sarebbe
piaciuto tanto da farmi cadere nel brutto vizio della dipendenza. Insomma, la
vigliaccheria mi ha salvato! Il mio attuale rifiuto verso l' assunzione di
stupefacenti è dovuta a due principali ragioni:

- il mercato che vi sta dietro. Le mafie hanno il monopolio nel commercio
delle droghe pesanti e poche sono le persone che si coltivano la loro piantina
di marijuana senza finanziare quello schifo.
- rifiuto di annichilire e lobotomizzare il mio cervello. Scelgo di essere
sempre presente, di avere concezione della realtà e del mondo che mi circonda,
anche quando la situazione che mi si presenta davanti non è delle migliori, non
è facile da accettare o mi può provocare dolore e dispiacere. Voglio affrontare
le difficoltà della vita con le mie forze e, nel caso queste non bastassero,
contando sull' aiuto delle persone che mi sono vicine. Vogliamo abbattere i
confini, superare ogni limite che ci viene imposto, aprire ogni gabbia e molti
di noi si segregano quotidianamente dietro le sbarre sempre più vincolanti e
opprimenti della dipendenza. 

Alcool e tabacco sono monopolio di stato. siamo costretti a scendere a
compromessi con questa società infame ogni giorno: quando riceviamo un salario,
quando facciamo la spesa, persino nella piccole cose, come quando ci alziamo
all' entrata in classe del preside. Nella lotta scelgo di essere coerente e di
scendere a meno compromessi possibili, perciò boicotto queste sostanze! Lo sxe
è una lotta per la mia autoaffermazione, consapevole che ciò non sarà mai
interamente possibile finché esisteranno classi e stati, ma è comunque un
inzio. La mia scelta è prima di tutto politica, è una lotta verso l' esistente
e lo sfruttamento e l' oppressione che ne deriva.

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