23/11/11

Think I Care - S/T 7"

Si si lo so, è tanto tempo che non scrivo ma di acqua sotto i ponti dall'ultima volta ne è passata e sto facendo una fatica boia ad ascoltare roba e a scrivere cose. Spero di farmi perdonare in questi giorni con qualcosa di fico, o per lo meno fico per me


Eccoci qua dunque, secondo 7", self titled in questo caso, per i Think I Care, premetto che ho preso il disco solamente per la copertina, che vale decisamente la pena.
Il disco è del 2001 (abbastanza recente quindi) edito da Deadlive.
Mi rincresce soltanto che non ci sia il cazzo di libretto, il figlio di puttana che ce l'aveva prima di me deve averlo rotto perso o se l'è tenuto, se lo sgamo lo uccido.
Metto il disco in forno e faccio girare.
La miscela è un misto tra un HC a tratti Fastcore, con parti decisamente più furiose e blastate di scuola Powerviolence/grind in cui prevale decisamente la seconda parte. Si può notare anche qualche influenza 90's. Voce urlata in your fuckin face (da cane rabbioso, proprio come piace a me) che non lascia nessuno spiraglio alla melodia, povere le corde vocali del cantante. Ritmi di batteria direi parecchio elevati, in media. Da segnalare qualche parte lentaviolenta (non come quelle di Gigi D'ag) quasi a breakdown (mi riferisco in particolare a Force Fed).
I testi sono personali e abbastanza forti, in particolare quelli di critica alla gente, ai falsi, a chi, per sentirsi parte di un gruppo, segue le mode e via così.
Il disco fila liscio senza un calo di tensione o un intoppo. Le canzoni migliori a mio avviso sono Belong, Force Fed e Different Face (che bomba, CHE BOMBA), senza nulla togliere alle altre, che spaccano il culo pure quelle eh, quella invece che mi convince meno è Toy Town Crew.


Tracklist:

Side A
1- Phase
2- Belong
3- Burn
4- Force Fed

Side B
5- Different Face
6- Toy Town Crew
7- Doubt It
8- How's It Feel?

Download (se non va bene il download fatemi sapere, stronzy)

P.S. Precisazione per dovere di cronaca, sono un gruppo straight edge, codesti qui.

09/11/11

Le Storielle Del Manu - I Pesci, Che Buoni I Pesci

"Dai Manu, raccontaci una storia"

"E VA BENE, BAMBINI, VI RACCONTERO' UNA STORIA!"

C'era una volta un popolo di pescatori. Fossero stati solamente pescivendoli, non ci sarebbe stato problema. Erano anche umani, e questo complica la faccenda. In quanto stolti dominatori del Creato non s'accorsero in tempo di come il mare esitava a risarcire le fatiche di mesi spesi a gelare, come coglioni, al largo.
"Quello di pescatore è tutto sommato un mestiere appagante" - continuavano a ripetere in coro, ignari del fatto che con l'estetica non si mette su pancia. Nonostante i lunghi mesi di vane speranze e carburante sprecato erano ancora là, stolidi nella loro immensa e ineguagliabile stupidità. Inutile parlare di come nei numerosi villaggi, infestati dall'immonda prole, pelose donne e uomini barbuti iniziassero ad individuare le cause di questa funesta carestìa. Furono ben presto erette chiese e i luoghi del culto religioso, il culto del Pesce, restaurati per piacere al signore dei Pesci. I pesci veri però, checché ne pensassero le autorità, tardavano ad arrivare. Cosa dunque poteva essere alla base di questo terribile spreco di Vita? Forse, pensavano i pescatori, è solo questione di tempo. E, prima o poi, questo terribile flagello scadrà come qualsiasi vita umana scade. Ma di vite umane ne fecero in tempo a scadere molte, e prima della data suggerita dalla confezione. Mentre il perenne disagio continuava ad insinuarsi sotto le porte delle case, negli stomaci delle famiglie, ai poveri pescatori venne a mancare pure la "decennale" scorta di pesce surgelato. Evidentemente, pescivendoli più per vezzo che per natura, non pensarono che l'autosussistenza è la base di ogni rapporto economico. Che i soldi, per non parlar del tempo, non possono comprare cibo se non ve n'è a sufficienza per venderlo. Passarono quindi mesi, anni e alla fine il tempo divenne qualcosa di troppo difficile da tenere a bada. Specie a stomaco vuoto. Il declino della società delle branchie divenne quindi una triste fine annunciata, il capitolo al quale ogni giovane che si rispetti presta sempre poca attenzione. I pescatori morirono, tutti quanti. I pesci, nascosti nelle profondità dell'oceano, risorsero come fenici ittiche. A lodarsi troppo ci si imbroda a morte, evidentemente.

07/11/11

Intensity - The Ruins Of Our Future


Ok non li conoscevo io prima di pigliare e sentire il disco, la copertina mi ha ispirato parecchio e quindi bona, preso. Ci tengo a precisare che preferisco mille volte la copertina che ho io, in B/N (decisamente fantastica, a mio avviso), piuttosto che questa ma vabbè, son dettagli.
Vengo a sapere che il cantore, mi pare lui, è già noto per aver fatto parte dei Satanic Surfers.
La miscela musicale di questo disco è caratterizzata da una chitarra che spara riff in pieno stile neocrust tragedyano, con robe più prettamente HC (di quello veloce, però, magari anche moderno, ma veloce), qualche inserto melodico (ma solo nei riff, e in qualche, seppur raro e breve, arpeggio), parti più massicce; da una batteria tupaturupa abbastanza veloce, qualche rallentamento in occasione o di arpeggi o di parti massicce, e poco più; vocalmente invece un urlato non troppo raw, diciamo, che si sposa bene con la musica, a me ricorda sempre alcune cose di neocrust.
Qualche tamarrata qua e là, qualche parte più tirata, e il gioco è fatto.
Nulla di ecclatante, ma comunque un buon disco e di piacevole ascolto.
Qualche parte che non mi piace particolarmente c'è eh, chiariamo, mi riferisco in particolare a In The Distance, che è quella che mi convince meno, ma ci sono anche delle ottime canzoni, come Ruins o Twenty-four Years o Canto A La Muerte, o ancora By The Throat, forse la più convincente di tutto il disco.
Fate vobis, brutte persone che non siete altro, e vedete se ascoltarveli o meno.
Vi do anche un anteprima così vi fate un idea, cazzo volete di più?

 Tracklist:

Side A
1- Ruins
2- Stress, Arbete, Angest
3- R.P.F.O.
4- Twenty-four Years
5- The Cycle Is Complete
6- By The Throat
7- Amounts To Nothing
8-Torn Apart

Side B
9- Förberedelsen
10- Canto A La Muerte
11- Towers And Tunnels
12- Cut To Fit
13- As We Fall Down
14- Rebelde Y Vagabundo
15- Fields Lie Fallow
16- In The Distance

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