31/10/11

Straight Edge - Motivi Di Una Scelta - 11



Giro la scena musicale e politica ormai da un po' di anni, e ne ho viste di cotte e di crude. Mi sono anche accorto che oltre a parecchi pregiudizi c'è pure molta ignoranza sul movimento straight edge e/o sulla scelta di vita "drug free" e sulle motivazioni, in particolare, che possono portare ad una tale scelta, proprio per questo ho deciso di pubblicare alcuni testi riguardanti questo argomento, i MOTIVI DI UNA SCELTA, alcuni tratti da un opuscolo che ho in casa, che si chiama "A Commitment For Life" che tratta proprio l'argomento straight edge, alcuni scritti da conoscenti amici o anche da me stesso, chi lo sa, non metterò le firme.

Ho riflettuto a lungo prima di definirmi straight edge. Sono sempre stato
intollerante alle etichette e alle definizioni che si incollano alle persone e
che, in alcuni casi, quelle stesse persone accettano di buon grado.
Non ho mai amato la "scena" perché troppo spesso crea barriere e da giudizi
morali (e perciò assoluti) su individui che adottano comportamenti non conformi
allo stile di vita dei suoi aderenti. Per questa ragione ho sempre storto il
naso quando sentivo qualcuno parlare di frikkettoni. Seppur non faccia uso di
sostanze stupefacenti, non mi voglio ergere a giudice di nessuno. Questo è un
errore commesso anche da molti compagni. Non sono un autoritario convinto di
conoscere la verità assoluta, ho sempre combattuto la moralità e il suo
assolutismo ( come insegna Stirner, vera e propria religione dei laici) e
perciò posso solo cercare di convincere le persone che la pensano diversamente
da me che le mie posizioni sono più logiche e ragionevoli ( e non le posizioni
giuste, perchè vorrebbe dire stabilire ancora una volta in maniera autoritaria
cosa è buono e cosa non lo è dando un ennesimo giudizio morale).
Allora perché ho scelto, nonostante tutto, di definirmi straight edge?
Molto spesso esprimere le ragioni che mi hanno portato a rifiutare l'
assunzione di alcolici e di droghe di ogni genere e il consumo del tabacco
richiede molto tempo che, purtroppo, non sempre si ha a disposizione.

Probabilmente se dovessi discutere approfonditamente con un altro straight edge
verrebbero a galla molte differenze sia nelle motivazioni che ci hanno portato
a queste scelte, sia nel significato stesso del termine: cosa vuol dire per noi
essere straight edge, il significato che individualmente gli attribuiamo.

Purtroppo rifiutando questa definizione me ne verrebbero incollate altre:
verrei giudicato come un semplice astemio oppure un salutista e non si
capirebbe la profonda critica al sistema vigente, sempre più omologato e
omologante, che trascende il semplice seppur fondamentale aspetto della
salvaguardia della propria salute. E' il limite del linguaggio umano: dalle
etichette non si sfugge! Io ho scelto di accettare quella che reputo più vicina
al mio modo di pensare, anche se ciò non mi piace affatto.
Fatta questa premessa che reputavo indispensabile, voglio parlare dei miei
"motivi di una scelta".

Bere alcolici fin da giovane età è diventata una norma: quando si esce in
compagnia, sia in ambienti militanti che con gli amici di paese, la persona che
beve molto viene vista di buon occhio, è un figo. Quante volte abbiamo sentito
queste persone vantarsi delle proprie esperienze alcoliche passate
rivendicandole con orgoglio? in un periodo storico dove le interazioni tra
individui stanno perdendo la loro spontaneità e stanno diventando sempre più
dipendenti dalle nostre protesi meccaniche e virtuali (cellulari, i-phone e
social network) l' alcool è diventato un mezzo per sopperire all' incapacità
sempre più diffusa di relazionarsi nel mondo reale. La timidezza viene vista
come un difetto, il "divertimento" è diventato d' obbligo: bisogna sempre
essere allegri e spensierati e allontanare da noi ogni sentimento e sensazione
"negativa" come la disperazione e la rabbia per la situazione opprimente che
viviamo ogni giorno e che porta a sporadici, seppur sempre più frequenti, atti
di ribellione. Inoltre molti alcolici sono testati sugli animali, molti vini
contengono chiarificatori con ingredienti di origine animale e poche sono le
birre effettivamente vegane.

Non ho mai fatto uso di sostanze stupefacenti, neppure le droghe cosiddette
leggere. Sarei ipocrita nel dire che sono sempre stato contrario alla loro
assunzione. Quando avevo 14-15 anni ero attirato dall' idea di fumare
marijuana, anche io ripetevo la solita litania "alla fine non fa così male".
Non credevo sinceramente in quello che dicevo e per paura che effettivamente
questa "esperienza" avesse potuto portare a conseguenze spiacevoli ho sempre
evitato di farla. Ero esageratamente preoccupato? Possibile! Ma non avendo mai
provato non posso neanche sapere come avrei reagito o se ciò mi sarebbe
piaciuto tanto da farmi cadere nel brutto vizio della dipendenza. Insomma, la
vigliaccheria mi ha salvato! Il mio attuale rifiuto verso l' assunzione di
stupefacenti è dovuta a due principali ragioni:

- il mercato che vi sta dietro. Le mafie hanno il monopolio nel commercio
delle droghe pesanti e poche sono le persone che si coltivano la loro piantina
di marijuana senza finanziare quello schifo.
- rifiuto di annichilire e lobotomizzare il mio cervello. Scelgo di essere
sempre presente, di avere concezione della realtà e del mondo che mi circonda,
anche quando la situazione che mi si presenta davanti non è delle migliori, non
è facile da accettare o mi può provocare dolore e dispiacere. Voglio affrontare
le difficoltà della vita con le mie forze e, nel caso queste non bastassero,
contando sull' aiuto delle persone che mi sono vicine. Vogliamo abbattere i
confini, superare ogni limite che ci viene imposto, aprire ogni gabbia e molti
di noi si segregano quotidianamente dietro le sbarre sempre più vincolanti e
opprimenti della dipendenza. 

Alcool e tabacco sono monopolio di stato. siamo costretti a scendere a
compromessi con questa società infame ogni giorno: quando riceviamo un salario,
quando facciamo la spesa, persino nella piccole cose, come quando ci alziamo
all' entrata in classe del preside. Nella lotta scelgo di essere coerente e di
scendere a meno compromessi possibili, perciò boicotto queste sostanze! Lo sxe
è una lotta per la mia autoaffermazione, consapevole che ciò non sarà mai
interamente possibile finché esisteranno classi e stati, ma è comunque un
inzio. La mia scelta è prima di tutto politica, è una lotta verso l' esistente
e lo sfruttamento e l' oppressione che ne deriva.

27/10/11

Left In Ruins - Left In Ruins 2011






Finalmente ho un po' di tempo per scrivere due cagate, e allora andiamo coi Left In Ruins, gruppo di amici di Trento/Rovereto.
Erano usciti tempo fa con un demo che definire DIY è decisamente riduttivo (recensiona di Rashinkraut), hanno poi fatto un promo coi compagni di chitarraro Crop Circles ed è uscito da poco questo cd-r "TOTALLY DIY!!!" (cit. dal foglio coi testi).
Questo disco si presenta dunque con una copertina di cartoncino, un foglietto coi testi, e il cd vero e proprio, il tutto edito in only 100 copie.
Decisamente figa, a mio avviso, la copertina.
A grandi linee il disco è caratterizzato dall'alternarsi di parti blastate, a parti più tupatupa, a rallentamenti pestonati. Molto interessante la chitarra, che in parecchi punti fa giri tutt'altro che scontati. La voce è, ovviamente, urlata.
Menzione dovuta per i testi. A tratti con tematiche sociali, a tratti ultranegativi, a tratti di puro odio random. (Olly, hai visto che se ti ci metti puoi anche scrivere testi? Cazzo ti adoro per Sinking Shits, e anche per il titolo, Left In Ruins, e B.Z. Fuck You, un bacino per te).
Left In Ruins si alterna tra parti lente pestone e accelerate fighe; Wait In Vain, a tratti quasi "rock 'n' roll" (da prendere con le pinze il termine, suvvia, capitemi, e comunque è un complimento) è una delle migliori del disco secondo me; What The Fuck è l'unica canzone al di sotto del minuto, nel disco, e non può non piacermi; segue subito a ruota B.Z. Fuck You, caratterizzata da una parte iniziale più cupa per poi passare, nel finale a una bella parte veloce; si passa a Redemption Song quindi, palese omaggio a Bob Marley, con un ottimo rallentamento nel finale; No Love è forse la più negativa del disco, lenta e arpeggiata all'inizio, accelera a metà, per poi accelerare ancora, rallentare, e sfumare in una parte lenta prima arpeggiata poi più pestona; si passa quindi alla cover, Superior, degli immensi Dropdead, diversa dall'originale, leggermente più lente, forse, ma comunque valida, forse la canzone che mi piace meno del disco, ed è dir molto, perché mi piace, anche se forse è l'unico calo di tensione del disco, se così si può chiamare,( forse, l'ho già detto?); si passa quindi all'ultima, quella col titolo migliore che possa mai esistere, Sinking Shits, che parte fast e finisce pestona violenta.
Dio boia l'ho sentito 4 volte in un giorno e già lo amo.
Un applauso ai LIR. Bravi bbbbbravi.

Tracklist:

1- LxIxRx
2- Wait In Vain
3- What The Fuck
4- B.Z. Fuck You
5- Redemption Song
6- No Love
7- Superior (Dropdead cover)
8- Sinking Shits

Download disco
Download demo

24/10/11

Straight Edge - Motivi Di Una Scelta - 10



Giro la scena musicale e politica ormai da un po' di anni, e ne ho viste di cotte e di crude. Mi sono anche accorto che oltre a parecchi pregiudizi c'è pure molta ignoranza sul movimento straight edge e/o sulla scelta di vita "drug free" e sulle motivazioni, in particolare, che possono portare ad una tale scelta, proprio per questo ho deciso di pubblicare alcuni testi riguardanti questo argomento, i MOTIVI DI UNA SCELTA, alcuni tratti da un opuscolo che ho in casa, che si chiama "A Commitment For Life" che tratta proprio l'argomento straight edge, alcuni scritti da conoscenti amici o anche da me stesso, chi lo sa, non metterò le firme.


"Straight Edge - Motivi di una scelta"
La verità è che non mi ritengo Straight Edge, e che la mia non è stata una vera e propria scelta.
Non mi ritengo Straight Edge. Ma non so spiegare bene il motivo. Forse perché mi sono sempre state sul cazzo le etichette, quindi non vedo la necessità di chiamarmi in un modo solo per far capire agli altri una parte del mio essere. O forse la mia è solo una scusa perché "dichiararsi Straight Edge" mi fa una paura boia, mi sa di definitivo, di "per sempre", e io col "per sempre" non ho mai avuto un buon rapporto. O forse ancora è semplicemente che non mi sento parte di un movimento così eterogeneo come quello Straight Edge, che ha tanti elementi anche contradditori e che non condivido, al suo interno (basti vedere quelle merde degli Hate Edge, o gli Straight Edge "per moda", o gli Straight Edge che poi distruggono il loro corpo mangiando carne, o i vari Hardline pro-life, e la lista potrebbe andare avanti, ma non mi dilungo, anche perché credo di aver già dato degli ottimi esempi).
Non è stata una vera e propria scelta, invece, perché in realtà è (stata ed è tuttora) un' evoluzione, una presa di coscienza, che non è legata solamente al mio stile di vita drug free, ma anche al mio pensiero, al mio modo di vivere in generale ecc ecc, a tutto insomma, e che ovviamente non è conclusa.
Ho iniziato a bere alcolici alle scuole medie: le prime uscite con gli amici, le prime birre e via così, come al solito, come tutti o quasi i ragazzi insomma. Ma a differenza di altri non sono mai stato particolarmente propenso all'uso eccessivo, alla sbronza. Mi sono preso le mie sbronze, certo, ma non sono mai stato propenso. Forse perché adorando la musica ho iniziato ad andare a concerti vari, e vedevo sempre gente che magari pagava anche cifre astronomiche per dei biglietti (ma anche per due cazzo di euri, il concetto rimane sempre lo stesso) e poi il concerto non se lo vedeva neanche perché era sbronzissimo e collassato in un angolo, o peggio. Bevevo quindi ai concerti, ma giusto una o due birre. Iniziai però a bere sempre di più al di fuori dell'ambito musicale, trascinato dall'omologazione del gruppo di amici, normale a quell'età. Iniziai anche a fumare, per fortuna già in "tarda età" (rispetto alla media dell'epoca, per lo meno). Questo fu la mia rovina, perché cominciai a fumare sempre di più, arrivando anche, nel fine settimana, a più di un pacchetto al giorno. Nel frattempo il mio interesse per la politica (o forse dovrei chiamarlo semplicemente pensiero) cresce. Fumo qualche canna, ma fortunatamente questo vizio dura relativamente poco (pur sempre troppo, per i miei canoni attuali) e smetto, prevalentemente per un discorso contrario alla mafia, e anche, forse, di reazione allo schifo che vedevo in certi miei "amici" (se potevano chiamarsi tali) che pensavano solo a fumare e uscivano esclusivamente per quello.
Inizio (o per meglio dire continuo) ad esplorare sia musicalmente che politicamente parlando. Conosco il punk e inizio a girare per i concerti del genere, ma dopo poco mi annoia e approdo nei lidi dell'HC. Vado a vari concerti sempre continuando a fumare e bere, e anzi, venendo a conoscenza dell'esistenza degli Straight Edge, comincio ad insultarli (pur senza conoscerne nemmeno uno) a dire che è uno stile di vita senza senso, che sono delle privazioni inutili e via così. Intanto il mio pensiero si evolve e mi rendo conto di essere anarchico e contrario allo Stato. Il mio fumare sigarette quindi mi rende incoerente, ma continuo lo stesso, anche se nella mia testa una vocina continua a dirmi "stai facendo una cazzata, imbecille, smetti". Provo a smettere una volta, dopo qualche tempo, ma fallisco miseramente e dopo una settimana riprendo peggio di prima. Un amico però nel frattempo è diventato Straight Edge, mi rendo dunque conto che non tutti gli Straight Edge sono delle merde, inoltre il mio uscire spesso con lui mi fa calare sensibilmente con l'alcool. Non mi sbronzo più, infatti.
Continuo per vario tempo a fumare e bere molto poco, finché una sera decido improvvisamente di smettere di fumare (ormai sono passati due anni). Da qui, la strada è decisamente in discesa, poco dopo prendo la patente (in ritardo di qualche anno) e per motivi pratici smetto anche con quel poco di alcool che bevevo ancora, anche se una birra ogni tanto me la sono fatta comunque, ma molto raramente, e comunque senza eccedere.
C'è il lato politico, però, anche nello smettere di bere, oltre al lato pratico. In quanto anarchico, infatti, ritengo che non basti parlare, ma che si debba anche agire, in un modo o nell'altro, come meglio si crede. È infatti innegabile che in varie situazioni sia necessario un livello di lucidità molto elevato, per riuscire a ragionare al meglio, per essere reattivi e pronti a tutto. E il bere alcolici (dato che bevendo sempre meno, reggo anche sempre meno) non mi da questa garanzia.
Le poche birre che ho bevuto, quindi da due anni a questa parte, sono state in serate in cui non dovevo guidare e che ero con amici.
La mia presa di coscienza tuttavia non si ferma, continua, mi interesso anche a discorsi animalisti ed ecologisti, così un giorno prendo la decisione di smettere di mangiare carne. Vengo poi a scoprire che molti alcolici hanno additivi animali, o sono testati sugli animali. Questo mi da la spinta decisiva per smettere anche con quel poco di birra che bevevo ancora.

Non ho citato le "droghe pesanti" (termine che non ho deciso io ma che prendo per buono per farmi capire meglio) perché anche il solo pensiero mi ha sempre dato la nausea.
Nel frattempo vari episodi mi hanno convinto sempre di più della mia "scelta" (o meglio del mio percorso), come la molestia di varie persone sbronze o sotto l'effetto di droghe, come la non gestibilità e il mettere in pericolo sé stessi e anche gli altri in situazioni non propriamente tranquille (manifestazioni presidi e varie) per essere sbronzi o sotto l'effetto di droghe, il continuare a sentir parlare male dei fricchettoni e dei tossici, quando poi ci si comporta allo stesso modo, solo con sostanze diverse, il sentire gente che si scaglia contro lo stile di vita imposto dalla società facendo poi, nei fatti, esattamente quel che ti impone di fare (bere, scopare con chiunque e drogarsi, a più non posso), il fatto che il mio pensiero sia sempre lo stesso, e non solamente nelle occasioni politiche ecc ecc.
Non mi soffermo, per ora, sul fattore sesso, in quanto è un campo molto delicato e incompreso da parecchia gente che si lascia imporre dalla società il suo modello, inoltre sto ancora riflettendo sull'argomento. E non mi soffermo neanche sul fattore personale, perché mi pare chiaro che il classico affogare i propri dispiaceri nell'alcool non fa per me e non ha mai fatto per me, che della vita voglio godermi ogni singolo momento, che sia bello o brutto, facile o difficile ecc ecc, magari è una limitazione, un privarmi di qualche esperienza, ma almeno sono sicuro che le esperienze che farò, sarò io a farle, che se sbaglierò, mi prenderò le mie responsabilità e non scaricherò le colpe su una bottiglia, su un mozzicone o su un ago e schifezze simili, che se farò bene, sarà solo merito mio, e non di una linea di polvere o di un bicchiere vuoto, che se sarà un momento difficile potrò contare su me stesso e sui miei amici, e non annienterò me stesso nella desolazione di una sbronza e di un doposbronza (ma poi tutto torna come prima), e che se invece sarà un bel momento, non lo rovinerò annientando completamente la mia dignità o collassando da qualche parte o non ricordando cosa sia successo ecc ecc.
Faccio un ultima precisazione, come conclusione, dato che non so come concludere il tutto.
Questo aspetto della mia vita riguarda anche altri ambiti, come per esempio il non prendere medicinali se non strettamente necessario, il finanziare il meno possibile le varie multinazionali e lo Stato (quindi vestiario, cibarie, bevande ecc ecc), il cercare di tenersi in forma, ecc ecc.


P.S. Bevo, ogni tanto, il thè, anche se vari sXe lo considerano droga e si rifiutano di berlo.
P.P.S. Anche l'alimentazione è stata molto influenzata e ha influenzato, allo stesso tempo, questo processo di eliminazione delle droghe dalla mia vita.
P.P.P.S. Scusate la lunghezza, ma non ho il dono della sintesi. E ci tengo a precisare che ho omesso più e più cose.

Renounce all acclaimations
Renounce indoctrinations
Renounce all intoxication
Consumption of populations
My goal is liberation
My goal is integration
Self determination
My goal is revelution
Revolt
[Oath - Culture]

17/10/11

Straight Edge - Motivi Di Una Scelta - 9



Giro la scena musicale e politica ormai da un po' di anni, e ne ho viste di cotte e di crude. Mi sono anche accorto che oltre a parecchi pregiudizi c'è pure molta ignoranza sul movimento straight edge e/o sulla scelta di vita "drug free" e sulle motivazioni, in particolare, che possono portare ad una tale scelta, proprio per questo ho deciso di pubblicare alcuni testi riguardanti questo argomento, i MOTIVI DI UNA SCELTA, alcuni tratti da un opuscolo che ho in casa, che si chiama "A Commitment For Life" che tratta proprio l'argomento straight edge, alcuni scritti da conoscenti amici o anche da me stesso, chi lo sa, non metterò le firme.

La mia scelta è stata dettata da diverse situazioni e aspetti di ciò che mi circonda e dalla mia stessa vita. Posso dire però che il mio percorso all’autodefinirmi straight edge sia avvenuto per forza propria, perchè ero alla ricerca di una coerenza verso me stessa e verso ciò in cui credo. 
Tempo fa frequentavo la  scena street punk, nella quale -purtroppo mi ci è voluto un po’ di tempo- avevo cominciato a notare che non era ciò in cui mi rispecchiavo: pian piano cominciai a stancarmi di riempirmi di birra, di essere controproducente, di parlare di idiozie, di fare sesso promiscuo e di frequentare apolitici (e la maggior parte degli street italiani a quanto pare lo sono) che avevano a che fare con persone dell’estrema destra. Insomma, non mi ci vedevo più in tutta quella merda, e soprattutto mi sorgeva spontanea la domanda: “è veramente necessario annullarmi mentalmente per avere rapporti umani? “.
Questo mi fece riflettere su alcuni aspetti della nostra società, in cui le menti vengono appannate dal continuo consumo di alcool e droga, questo proprio per renderci una massa di lobotomizzati non pronti a reagire. Alcool e droga sono concepiti poi come “strumento essenziale” per essere accettati dagli altri, io invece non sento questo bisogno di assumere sostanze per essere più divertente, simpatica, alternativa: no, volevo e voglio tutt’ora essere totalmente LUCIDA, non dipendere da niente e non essere complice del capitalismo facendo uso di queste merde.
Mentre ancora giravo per la scena street smisi di bere, più tardi (ormai già uscita totalmente dalla scena) eliminai anche le sigarette (di altre droghe non avevo praticamente mai fatto uso, ed erano già state accantonate da anni); tutto questo avvenne anche per altre motivazioni: in quanto vegana, alcool e tabacco sono testati su animali (oltre al fatto che gli alcoolici in larga parte contengono parti animali) e inoltre non voglio prendere parte alla distruzione del mio pianeta e dei miei simili, dal buttare giù foreste al far lavorare umani in piantagioni di morte. 
Appunto, lo STRAIGHT EDGE per me è coerenza verso il mio corpo e verso la mia mente, verso il mio cuore e verso ciò in cui credo.
                                        “I can't stand to the side 
                                         and watch this hell rise.
                                           Watch the forests fall 
                                    and the animals slaughtered. 
                                   Watch my brothers and sisters 
                                    enslaved for corporate greed 
                                     and if war will bring the end,
                                            then war it must be”
                                 (Cauterize, Seven Generations)

10/10/11

Straight Edge - Motivi Di Una Scelta - 8



Giro la scena musicale e politica ormai da un po' di anni, e ne ho viste di cotte e di crude. Mi sono anche accorto che oltre a parecchi pregiudizi c'è pure molta ignoranza sul movimento straight edge e/o sulla scelta di vita "drug free" e sulle motivazioni, in particolare, che possono portare ad una tale scelta, proprio per questo ho deciso di pubblicare alcuni testi riguardanti questo argomento, i MOTIVI DI UNA SCELTA, alcuni tratti da un opuscolo che ho in casa, che si chiama "A Commitment For Life" che tratta proprio l'argomento straight edge, alcuni scritti da conoscenti amici o anche da me stesso, chi lo sa, non metterò le firme.

Riassumere in cosi poco i motivi di questa mia scelta devo ammettere che risulta parecchio difficile, perchè intraprendere questo percorso è stata una cosa spontanea e naturale, una risposta chiara ed efficace a tante, tantissime situazioni che mi schifano a tal punto da dover arrivare a definirmi STRAIGHT EDGE per distinguermi da ciò che disprezzo. Prima di arrivare a definirmi striaght edge ho passato un periodo che è durato un paio di mesi in cui non facevo uso di nessun tipo di sostanza, ma non mi definivo striaght edge.
Il motivo principale per il quale ho smesso di assumere ogni tipo di droga è stato quello della coerenza; ora sono coerente nel mio essere vegano e antispecista (la maggior parte di tabacco e alcool è testato su animali), ora sono coerente col mio pensiero politico (in quanto anarchico odio il fatto di alimentare capitalismo comperando alcol e tabacco spacciati dallo stato per arricchirsi e lobotomizzare le masse; in quanto anarchico ho SEMPRE di meglio da fare che mettere a riposo corpo e mente con l'uso di qualsiasi tipo di sostanze, c'è sempre gente che muore in fottutissimi lager per migranti o carceri, ci sono sempre lavoratori senza più traccia di linfa vitale totalmente annichiliti da 8 ore di morte al giorno, ci sono sempre animali che muoiono per l'interesse di pochi stronzi e altre persone sfruttate per distruggere interi paesaggi e creare infami piantagioni di tabacco e non soltanto).
 Detto questo... il mio essere striaght edge non è solo un fattore salutista, non è una scelta personale; lo faccio per un processo rivoluzionario coerente, il più efficace possibile.

 Tutti i motivi che ho appena elencato sono ciò che mi hanno spinto a smettere di assumere e odiare ogni tipo di droga; ma la goccia che ha fatto straboccare il vaso, ciò che mi ha spinto veramente a definirmi striaght edge è stata un altra cosa. Mi sono chiesto più di una volta che differenza c'è tra le persone appartenti "scena" punk di oggi, e la gente che devo sorbirmi tutti i giorni tra i banchi di scuola... 
in tutti e due i casi si tratta di gente vuota, fiera soltanto di autodistruggersi (chi con birra chi con altro), per guadagnare punti, apparire come il figo della situazione. Ebbene sì, questa è una cosa non sopporto e spesso mi fa anche diventare intollerante: che cazzo c'è di figo e alternativo nell' autodistruggersi? Se oggi non ti sbocchi sulle scarpe il sabato sera, se oggi non fai a gara con i tuoi amici a chi si scopa più persone in una serata, se oggi non ti rincoglionisci fino ad arrivare al punto di non ricordarti il tuo nome; non sarai mai considerato una persona interessante, una persona con le palle. E' veramente ridicolo e triste, ma è così, e me ne accorgo tutti i giorni, citando Ian Mckaye in un intervista: "Lo striaght edge uno stile di vita? Che cazzata gicantesca! BERE è uno stile di vita, DROGARSI è uno stile di vita, UCCIDERSI DI MERDA OGNI GIORNO è uno stile di vita.. lo straight edge è VITA!".
Tutti questi sono stati i fattori che mi hanno portato a diventare quello che ora sono.
Per quanto mi faccia schifo, se fosse solo autodistruzione, direi "fate quel cazzo che vi pare", ma quando vengono coinvolti innocenti non mi sta bene.

Contro ogni gabbia, mentale e fisica, STRAIGHT EDGE, per l'anarchia.

"Get your booze away from me
Keep your pills out of sight
Don't get smoke in my face
Or you'll get the Straight-edge in your face"
(Slapshot - In your face)

03/10/11

Straight Edge - Motivi Di Una Scelta - 7


Giro la scena musicale e politica ormai da un po' di anni, e ne ho viste di cotte e di crude. Mi sono anche accorto che oltre a parecchi pregiudizi c'è pure molta ignoranza sul movimento straight edge e/o sulla scelta di vita "drug free" e sulle motivazioni, in particolare, che possono portare ad una tale scelta, proprio per questo ho deciso di pubblicare alcuni testi riguardanti questo argomento, i MOTIVI DI UNA SCELTA, alcuni tratti da un opuscolo che ho in casa, che si chiama "A Commitment For Life" che tratta proprio l'argomento straight edge, alcuni scritti da conoscenti amici o anche da me stesso, chi lo sa, non metterò le firme.


Non avrei mai pensato di diventare straight edge. Dopo esserlo diventato aspettai un po’ prima di renderlo di “pubblico dominio”, quasi fosse un periodo di incertezza, uno spazio temporale di incertezza che mi permettevo prima di prendere una strada che teoricamente dovrebbe essere per la vita. Prima bevevo e fumavo pur rifiutando le droghe “ufficiali” come l’erba e simili, e giustificavo il consumo di nicotina e alcoolici sostenendo di non esserne dipendente e che il mio contributo all’erario statale attraverso i miei consumi era nulla, in confronto al bilancio complessivo. Mi rendevo conto dell’evidente contraddizione ma la ignoravo volutamente accampando ogni sorta di scuse. Fino a che non mi sono reso conto che una persona che predica la resistenza e l’opposizione a un determinato sistema e ad un preciso modo di vivere deve essere coerente con il suo pensiero e con se stessa, rinunciando a quanto lo allontana dal suo ideale e imponendosi rinunce e fermezze necessarie. Non si può inneggiare alla lotta contro lo Stato e poi comprarne le sigarette. Così smisi all’improvviso di bere e di fumare, una sera decisi che la debolezza e l’avvelenamento non erano conciliabili con ciò che pensavo e lo misi in atto, senza procrastinare ulteriormente, senza nessun indugio, certo per’altro della mia assoluta libertà da certi vizi. Passai un mese allucinante, diventando aggressivo e quasi depresso per la mancanza di nicotina, andavo in ansia per nulla e mi innervosivo per motivi del cazzo, così mi resi decisamente conto di quanto determinate cose, liberamente in vendita e il cui consumo è incentivato in maniera abnorme, condizionassero il mio pensiero e soprattutto le mie reazioni ai fatti della vita quotidiana. Dopo 30 giorni ero disintossicato e mi sentivo decisamente ripulito, sentivo che il mio corpo riprendeva a funzionare meglio e a rispondere a funzioni che erano inibite sotto l’azione della nicotina come la flessibilità dei muscoli e ovviamente il fiato. I motivi per cui ho deciso di diventare straight edge, di scegliere una strada fatta di disciplina e astinenza mi pare siano tutti riassunti in una parola: coerenza. Non si può parlare di rispetto per gli altri quando ci si avvelena ogni giorno e ci si uccide il cervello consapevolmente, non puoi rispettare l’altro se non rispetti te stesso; non puoi e non devi dipendere dal tuo nemico: c’è un motivo se lo Stato ha il monopolio di determinati beni di consumo tra cui alcool e tabacco, in modo da poterlo spacciare e monopolizzare il controllo delle dipendenze della popolazione, la guerra tra istituzioni e Mafia altro non è che una guerra tra narcos; non si può fare una cambiamento sociale vivendo nel lusso e nelle debolezze, strumenti controrivoluzionari inventati dal potere e spacciati ai poveri attraverso le illusioni, e nei tempi moderni, con la televisione, la rivoluzione è rigore, è una vita che diventa la lotta stessa, senza compromessi e senza cedimenti, senza punti deboli e senza lati oscuri, è una strada d’acciaio che va intrapresa senza titubanze o dubbi, rinunciando a ciò che può offuscare la mente riducendo la lucidità del pensiero, necessaria nell’azione come nella strategia (l’alcool, non a caso la seconda sostanza più abusata, è un inibitore mentale estremamente potente) o anche solo distogliere dall’obbiettivo per indulgere nel vizio di cui si è schiavi. Coltivando una dipendenza non si fa altro che costruire un muro di difesa per le istituzioni che si vogliono distruggere. Coerenza, per questo sono diventato straight edge.