24/10/11

Straight Edge - Motivi Di Una Scelta - 10



Giro la scena musicale e politica ormai da un po' di anni, e ne ho viste di cotte e di crude. Mi sono anche accorto che oltre a parecchi pregiudizi c'è pure molta ignoranza sul movimento straight edge e/o sulla scelta di vita "drug free" e sulle motivazioni, in particolare, che possono portare ad una tale scelta, proprio per questo ho deciso di pubblicare alcuni testi riguardanti questo argomento, i MOTIVI DI UNA SCELTA, alcuni tratti da un opuscolo che ho in casa, che si chiama "A Commitment For Life" che tratta proprio l'argomento straight edge, alcuni scritti da conoscenti amici o anche da me stesso, chi lo sa, non metterò le firme.


"Straight Edge - Motivi di una scelta"
La verità è che non mi ritengo Straight Edge, e che la mia non è stata una vera e propria scelta.
Non mi ritengo Straight Edge. Ma non so spiegare bene il motivo. Forse perché mi sono sempre state sul cazzo le etichette, quindi non vedo la necessità di chiamarmi in un modo solo per far capire agli altri una parte del mio essere. O forse la mia è solo una scusa perché "dichiararsi Straight Edge" mi fa una paura boia, mi sa di definitivo, di "per sempre", e io col "per sempre" non ho mai avuto un buon rapporto. O forse ancora è semplicemente che non mi sento parte di un movimento così eterogeneo come quello Straight Edge, che ha tanti elementi anche contradditori e che non condivido, al suo interno (basti vedere quelle merde degli Hate Edge, o gli Straight Edge "per moda", o gli Straight Edge che poi distruggono il loro corpo mangiando carne, o i vari Hardline pro-life, e la lista potrebbe andare avanti, ma non mi dilungo, anche perché credo di aver già dato degli ottimi esempi).
Non è stata una vera e propria scelta, invece, perché in realtà è (stata ed è tuttora) un' evoluzione, una presa di coscienza, che non è legata solamente al mio stile di vita drug free, ma anche al mio pensiero, al mio modo di vivere in generale ecc ecc, a tutto insomma, e che ovviamente non è conclusa.
Ho iniziato a bere alcolici alle scuole medie: le prime uscite con gli amici, le prime birre e via così, come al solito, come tutti o quasi i ragazzi insomma. Ma a differenza di altri non sono mai stato particolarmente propenso all'uso eccessivo, alla sbronza. Mi sono preso le mie sbronze, certo, ma non sono mai stato propenso. Forse perché adorando la musica ho iniziato ad andare a concerti vari, e vedevo sempre gente che magari pagava anche cifre astronomiche per dei biglietti (ma anche per due cazzo di euri, il concetto rimane sempre lo stesso) e poi il concerto non se lo vedeva neanche perché era sbronzissimo e collassato in un angolo, o peggio. Bevevo quindi ai concerti, ma giusto una o due birre. Iniziai però a bere sempre di più al di fuori dell'ambito musicale, trascinato dall'omologazione del gruppo di amici, normale a quell'età. Iniziai anche a fumare, per fortuna già in "tarda età" (rispetto alla media dell'epoca, per lo meno). Questo fu la mia rovina, perché cominciai a fumare sempre di più, arrivando anche, nel fine settimana, a più di un pacchetto al giorno. Nel frattempo il mio interesse per la politica (o forse dovrei chiamarlo semplicemente pensiero) cresce. Fumo qualche canna, ma fortunatamente questo vizio dura relativamente poco (pur sempre troppo, per i miei canoni attuali) e smetto, prevalentemente per un discorso contrario alla mafia, e anche, forse, di reazione allo schifo che vedevo in certi miei "amici" (se potevano chiamarsi tali) che pensavano solo a fumare e uscivano esclusivamente per quello.
Inizio (o per meglio dire continuo) ad esplorare sia musicalmente che politicamente parlando. Conosco il punk e inizio a girare per i concerti del genere, ma dopo poco mi annoia e approdo nei lidi dell'HC. Vado a vari concerti sempre continuando a fumare e bere, e anzi, venendo a conoscenza dell'esistenza degli Straight Edge, comincio ad insultarli (pur senza conoscerne nemmeno uno) a dire che è uno stile di vita senza senso, che sono delle privazioni inutili e via così. Intanto il mio pensiero si evolve e mi rendo conto di essere anarchico e contrario allo Stato. Il mio fumare sigarette quindi mi rende incoerente, ma continuo lo stesso, anche se nella mia testa una vocina continua a dirmi "stai facendo una cazzata, imbecille, smetti". Provo a smettere una volta, dopo qualche tempo, ma fallisco miseramente e dopo una settimana riprendo peggio di prima. Un amico però nel frattempo è diventato Straight Edge, mi rendo dunque conto che non tutti gli Straight Edge sono delle merde, inoltre il mio uscire spesso con lui mi fa calare sensibilmente con l'alcool. Non mi sbronzo più, infatti.
Continuo per vario tempo a fumare e bere molto poco, finché una sera decido improvvisamente di smettere di fumare (ormai sono passati due anni). Da qui, la strada è decisamente in discesa, poco dopo prendo la patente (in ritardo di qualche anno) e per motivi pratici smetto anche con quel poco di alcool che bevevo ancora, anche se una birra ogni tanto me la sono fatta comunque, ma molto raramente, e comunque senza eccedere.
C'è il lato politico, però, anche nello smettere di bere, oltre al lato pratico. In quanto anarchico, infatti, ritengo che non basti parlare, ma che si debba anche agire, in un modo o nell'altro, come meglio si crede. È infatti innegabile che in varie situazioni sia necessario un livello di lucidità molto elevato, per riuscire a ragionare al meglio, per essere reattivi e pronti a tutto. E il bere alcolici (dato che bevendo sempre meno, reggo anche sempre meno) non mi da questa garanzia.
Le poche birre che ho bevuto, quindi da due anni a questa parte, sono state in serate in cui non dovevo guidare e che ero con amici.
La mia presa di coscienza tuttavia non si ferma, continua, mi interesso anche a discorsi animalisti ed ecologisti, così un giorno prendo la decisione di smettere di mangiare carne. Vengo poi a scoprire che molti alcolici hanno additivi animali, o sono testati sugli animali. Questo mi da la spinta decisiva per smettere anche con quel poco di birra che bevevo ancora.

Non ho citato le "droghe pesanti" (termine che non ho deciso io ma che prendo per buono per farmi capire meglio) perché anche il solo pensiero mi ha sempre dato la nausea.
Nel frattempo vari episodi mi hanno convinto sempre di più della mia "scelta" (o meglio del mio percorso), come la molestia di varie persone sbronze o sotto l'effetto di droghe, come la non gestibilità e il mettere in pericolo sé stessi e anche gli altri in situazioni non propriamente tranquille (manifestazioni presidi e varie) per essere sbronzi o sotto l'effetto di droghe, il continuare a sentir parlare male dei fricchettoni e dei tossici, quando poi ci si comporta allo stesso modo, solo con sostanze diverse, il sentire gente che si scaglia contro lo stile di vita imposto dalla società facendo poi, nei fatti, esattamente quel che ti impone di fare (bere, scopare con chiunque e drogarsi, a più non posso), il fatto che il mio pensiero sia sempre lo stesso, e non solamente nelle occasioni politiche ecc ecc.
Non mi soffermo, per ora, sul fattore sesso, in quanto è un campo molto delicato e incompreso da parecchia gente che si lascia imporre dalla società il suo modello, inoltre sto ancora riflettendo sull'argomento. E non mi soffermo neanche sul fattore personale, perché mi pare chiaro che il classico affogare i propri dispiaceri nell'alcool non fa per me e non ha mai fatto per me, che della vita voglio godermi ogni singolo momento, che sia bello o brutto, facile o difficile ecc ecc, magari è una limitazione, un privarmi di qualche esperienza, ma almeno sono sicuro che le esperienze che farò, sarò io a farle, che se sbaglierò, mi prenderò le mie responsabilità e non scaricherò le colpe su una bottiglia, su un mozzicone o su un ago e schifezze simili, che se farò bene, sarà solo merito mio, e non di una linea di polvere o di un bicchiere vuoto, che se sarà un momento difficile potrò contare su me stesso e sui miei amici, e non annienterò me stesso nella desolazione di una sbronza e di un doposbronza (ma poi tutto torna come prima), e che se invece sarà un bel momento, non lo rovinerò annientando completamente la mia dignità o collassando da qualche parte o non ricordando cosa sia successo ecc ecc.
Faccio un ultima precisazione, come conclusione, dato che non so come concludere il tutto.
Questo aspetto della mia vita riguarda anche altri ambiti, come per esempio il non prendere medicinali se non strettamente necessario, il finanziare il meno possibile le varie multinazionali e lo Stato (quindi vestiario, cibarie, bevande ecc ecc), il cercare di tenersi in forma, ecc ecc.


P.S. Bevo, ogni tanto, il thè, anche se vari sXe lo considerano droga e si rifiutano di berlo.
P.P.S. Anche l'alimentazione è stata molto influenzata e ha influenzato, allo stesso tempo, questo processo di eliminazione delle droghe dalla mia vita.
P.P.P.S. Scusate la lunghezza, ma non ho il dono della sintesi. E ci tengo a precisare che ho omesso più e più cose.

Renounce all acclaimations
Renounce indoctrinations
Renounce all intoxication
Consumption of populations
My goal is liberation
My goal is integration
Self determination
My goal is revelution
Revolt
[Oath - Culture]

1 commento:

  1. Dopo aver letto questo testo ho deciso di comunciare a farmi di eroina.

    Shining

    RispondiElimina