28/04/12

Extortion - Demo Tape


Gli Extortion ormai li conosce più o meno chiunque, come dargli torto direi, quartetto australiano attivo dalla prima metà degli anni 2000, hanno ormai sfornato veramente tanti dischi, più di uno all'anno, hanno partecipato a una signora compilation (this comp kills fascists vol. 2). Per saperne di più sull'aspetto live e estetico, leggi qui.
Detto questo direi che i loro dischi sono tutti (o quasi, comunque) delle cazzo di bombe, veramente fighi, con delle grafiche molto particolari (se non erro i disegni li fa il cantante) e con un ossessione per le malattie le pillole il dolore e via così.
Ora però parliamo del loro primo demo, in cassettina, che forse stanno tornando di moda visto che ultimamente fanno uscire un sacco di roba in cassettina (meglio, forse, o forse no), datato 2005. Il demo è stato poi ristampato nel 2010 se non erro in 7" con l'aggiunta di una cover dei Black Flag e qualche altra canzone.
Il demo ha 9 canzoni e dura neanche 6 minuti.
Le linee guida generali sono un fastcore powerviolence abbastanza moderno, registrato non eccessivamente bene ma comunque comprensibile, parti velocissime alternate a parti più lente e cadenzate, che comunque non sono tante, pezzi generalmente corti (ma dai, 9 canzoni 6 minuti, chi l'avrebbe mai detto).
Sebbene ancora un po' acerbo, si notano tutte le caratteristiche degli Extortion, distorsione presente, influenze dei Black Flag molto presenti, riffing eccellente e tagliente, voce urlata abbastanza roca, tono medio basso, e basso un po' gracchiante ma sempre presente.
Canzoni come Fuse, A Step In The Wrong Direction (a mio avviso la più riuscita del demo), Repeat (che se la gioca con A Step blablabla) anticipano appieno il potenziale del gruppo che poi verrà dimostrato soprattutto in dischi come Sick (forse il loro migliore).
Un ottimo demo che quegli stronzi fortunati di merda che ce l'hanno suppongo si tengano bene stretto, che lo farei pure io, anche perché se sgamo uno che ce l'ha glielo rubo, checcazzo.
Un must have per tutti quelli che amano questo gruppo, soprattutto i loro primi dischi.
Enjoy it and FOAD.

Tracklist:
Side A
1- My Own Two Feet
2- Fuse
3- Extortion
4- A Step In The Wrong Direction
5- Pull The Pin

Side B
6- Derailed
7- Not Now, Not Ever
8- Repeat
9- Fistfight

Download

27/04/12

LadyCore 2 - Robot Has Werewolf Hand, Deathrats, Punch

Sembra lo scorso post sia stato apprezzato, bissiamo allora

"Hardcore is not for ladies"

Quante volte abbiamo sentito questa enorme cazzata carica di sessismo preconcetti e di una latente cultura machista degna dei though guy americani ultrapalestrati che cantano sforzando ogni muscolo del proprio corpo per far vedere quanto sono duri e puri e quanto sono forti?
A me personalmente questa cosa ha sempre fatto girare i coglioni, sarà perché mi è sempre stato sul cazzo il sessismo (che sia maschilismo o che sia femminismo, poco m'importa, il femminismo è morto e non ha più senso di esistere, ma non è certo questo il discorso che voglio fare ora quindi non intendo continuarlo), sarà perché mi sono sempre stati sul cazzo gli stereotipi, fai musica potente devi essere potente, sei gay devi fare musica "da frocio" e blablabla e blablabla e vaffanculo a tutti.
Proprio per questo ho deciso di fare una piccola raccolta di qualche gruppo in cui cantano delle ladies e di piazzarlo qua, giusto per ricordare che l'hardcore non è una cosa solo per maschi, giusto per ricordare che l'hardcore non è soltanto musica, e allora invece che dirlo e basta, facciamo anche nel concreto qualcosa per quello in cui si crede.


Robot Has Werewolf Hand (sì i link sono due ho messo sia il myspace che un altro sito)

I Robot Has Werewolf Hand furono un gruppo americano, di Buffalo, per la precisione, attivo dagli inizi del 2000 fino al 2004. Nella loro purtroppo breve esistenza hanno pubblicato un demotape (Get Confused?) del 2002 e un EP (The Love And Destruction) e un LP (The "Endless"), entrambi del 2003. Per intenderci il chitarrista, Justin, è lo stesso dei They Live, si quello dello split coi Ruination (vi scappa un "porco dio"?beh ci sta tutto). Hanno due cantanti, Dave, maschio, e Kristen, femmina. Il demo è più lento rispetto agli altri due dischi, un po' meno urlato, ma comunque abbastanza veloce, e pur sempre urlato. Rimane comunque acerbo e si sente. L'LP è il disco registrato meglio. Più distorto, più equilibrato a livello di suoni, il disco migliore tra i 3, forse. L'EP è registrato sempre meglio del demo, ma decisamente peggio dell'LP, la chitarra si sente meglio e forse si sentono troppo le voci (anche se non guasta, a dirla tutta). Le voci di Dave e Kristen si alternano bene a tratti si sovrappongono creando un ottimo intreccio. Il riffing rimane sempre di ottimo livello in tutti e 3 i dischi comunque. La miscela rimane sempre il misto tra hardcore e fastcore/powerviolence con le urla che fanno da contorno al tutto. La voce di Kristen è roca e urlata, non troppo acuta, non sforzata.
Mi spiace sinceramente che si siano sciolti perché, soprattutto l'LP, mi piace parecchio, e potevano sfornare altri gran bei dischi.




Gruppo di Washington, DC, scioltisi tipo 3 mesi fa (porco dio?sì, porco dio). Sono attivi da qualche anno e hanno pubblicato un 7" Self Titled (o un demo?ancora non ho capito) nel 2009, e Give Up, un altro 7", l'anno scorso. I Deathrats suonano un hardcore dalla velocità mediamente abbastanza elevata, con qualche accenno di melodia nei riff, il primo 7" è registrato meglio ed è più comprensibile di Give Up, ma a livello di canzoni  Give Up è più maturo. La durata media dei brani è poco superiore al minuto, che è un ottima cosa direi. Anche in questo caso sarei stato curiosissimo di sentire un terzo lavoro registrato bene e con le potenzialità di Give Up ma purtroppo non ci sarà.




Ed ecco a voi sto gruppo vegan straight edge che probabilmente ormai tutti quanti conoscete quindi evito delle gran presentazioni e passo direttamente ai dischi.
Han fatto un demo tape (adoro le cassettine io) nel 2007, registrato anche abbastanza bene (sicuramente meglio rispetto anche a dischi che siamo tuttora abituati ad ascoltare, dischi, non demo). Voce sforzatissima e acuta, molto roca, mi piace, anche se a tratti è quasi gracchiante e può risultare fastidiosa. Blast frequenti, alternati a parti più lente, mai eccessivamente pesanti comunque. Tutte le canzoni sono poi state incluse in uno dei dischi seguenti, riregistrate ovviamente.
L'anno dopo han pubblicato Eyeless, un 7". La qualità della registrazione grosso modo è la stessa del demo, un po' più nitida forse, ma ancora molto grezza, la soluzione musicale è la stessa, solo forse più incisiva, la velocità è aumentata rispetto al demo, ma allo stesso tempo sono aumentate anche le parti lente, che sono pure più pesanti e pestate.
Ancora un anno e nel 2009 esce il primo LP, omonimo. La registrazione è decisamente migliorata, il suono è molto più pulito (direi pulito al punto giusto). La voce è ancora urlata come piace a me (evviva evviva) ma più pulita allo stesso tempo (non nel senso meno urlata, ma nel senso meno roca). Il riffing/songwriting si fa più complesso, sempre rimanendo comunque abbastanza semplice ed essenziale. E attenzione attenzione, in qualche riff c'è pure una parvenza di melodia (poca, per fortuna però), e qualche sperimentazione in più, ma che non guastano in questo caso.
E l'anno seguente via con un altro LP, è la volta di Push Pull, questa volta. La voce è meno urlata ora, o meglio rimane sempre urlata ma è meno roca, più pulita, la preferivo prima, personalmente. Anche il suono in generale è più pulito e registrato meglio, anche del precedente LP. Si riducono le parti lente, tuttavia il disco risulta complessivamente meno incisivo rispetto ai precedenti (o per lo meno sicuramente rispetto al precedente). Rimane un bel disco comunque, anzi direi un ottimo disco, il problema è confrontarlo con i precedenti.
Toh, passa un anno ancora e nel 2011 pubblicano l'ultimo EP. La lunghezza media delle canzoni si alza lievemente. La registrazione è ancora una volta ottima. Forse più hardcore e meno fast rispetto al precedente, anche se rimane sempre veloce come disco. Anche qua è presente qualche pissolo spunto melodico,  ma meno azzeccato rispetto ai precedenti. La voce è migliorata rispetto a Push Pull ma non regge il confronto con Eyeless o l'LP. Forse il loro disco che mi piace meno, anche se rimane sempre un buon disco.

17/04/12

Concerto Benefit Contro La Repressione - Sabato 21 Aprile - Modena


Dopo poco più di un anno dalla "fantastica" operazione Oulaw che ha visto una quarantina di perquisizioni in tutta Italia e 6 arresti, ecco un altro benefit contro la repressione per alcuni dei ragazzi coinvolti in questa ennesima azione repressiva.

Il concerto si terrà a Modena sabato 21 aprile, il ritrovo è alle 18e30 in piazza della Pomposa.
Per info chiamare il 327-2878861
Suoneranno i Gandhi Kamikaze, i NIET!, i CxIxDx, i NoWhiteRag, e gli Il Male.
Non cagate il cazzo e partecipate, lasciate a casa astio e voglia di rompere il cazzo e venite che la causa è buona.

13/04/12

A Ruota Libera Su Velocità E Rumore - Riflessione Su Società E Musica

Sì lo so, è tanto tempo che non scrivo nulla, forse per vostra fortuna, ma ora ho scritto di nuovo qualcosa, cazzi vostri.


 Esempio di velocità e rumore che non va bene

Che apprezzo la musica veloce e rumorosa penso si sia capito, ormai, no?no?NO?!?!?!?!?!?!?!Se non si era capito devo seriamente pensare al suicidio.
Ho quindi pensato fosse giusto fare una breve riflessione su cosa sia la velocità e il suo ruolo nella società odierna. No, idioti, non intendo nel senso di SpazioFrattoTempo.
Idem per il rumore.
Penso sia alquanto evidente che nella nostra società (nostra?vuol dire che ci appartiene?ma quindi possiamo farne ciò che vogliamo?perché non la distruggiamo?o forse siamo noi che apparteniamo ad essa?mmmh) la velocità gioca un ruolo sempre più centrale.
Tutto ciò, secondo me, deriva da vari fattori. Alcuni di essi (anche se meno influenti, forse), per esempio, sono la spettacolarità della velocità: ciò che è veloce è anche bello, va guardato, basti vedere la corse di moto, le corse in macchina e tutte le varie corse, in realtà, non importa infatti la velocità effettiva, importa andare il più veloce possibile col mezzo che si ha a disposizione, e andare più veloce degli altri; oppure la concezione del tempo come un qualcosa da sfruttare fino all'ultimo, quindi eliminare i tempi morti, il che significa andare sempre veloce, fare le corse, non fermarsi mai a respirare: casa lavoro casa cibo televisione sport blablablablablablabalbalblalamiavitaèunamerdalavoroenonhotempopermequindidevoarrivareilprimapossibileacasaperpotermiguardarelapartitadellamiasquadrapreferitaolultimofilmdinataleodiunqualsiasiattorechevaveloceinmacchinaodeltizioultrapalestratochespaccailculoatutti.
Molto più importante è, invece, secondo me, il concetto che ci è stato impiantato (e per fortuna c'è qualcuno che riesce a sfuggire da questa logica incredibilmente asfissiante, lobotomizzante, mortale, alienante e chi più ne ha più ne metta) secondo cui bisogna essere produttivi al massimo, che il lavoro è un qualcosa di assolutamente fondamentale nella nostra vita, che il lavoro nobilità. Il che implica, appunto, arrivare sempre puntuali (e quindi se si vuole dormire un po' di più, vuol dire fare le corse alla mattina per arrivare al lavoro in tempo, altrimenti non si è produttivi), il che implica, a lavoro, non prendersi neanche un attimo di pausa, perché tutto deve essere funzionale produttivo efficiente e veloce. Questa concezione secondo me si riversa non solamente sul lavoro, ma anche su tutti gli altri aspetti della vita. Un esempio molto significativo in tal campo è rappresentato dal viaggio. È da anni ormai che si costruiscono macchine sempre più veloci, si cerca di fare (e purtroppo da molte parti ci riescono anche) i Treni ad Alta Velocità (diocan perché gli altri treni già esistenti vanno piano?mi pigli per il culo?dai eh, seriamente, no grazie ne faccio volentieri a meno), si prendono sempre di più gli aerei e via così. Questo solo per ridurre il più possibile il viaggio, per ridurre al minimo i tempi morti della giornata, per sfruttare al massimo il tempo libero o il tempo lavorativo. In questo modo si è perso tutto il senso del viaggio. Un tempo, neanche troppo remoto, in realtà, ma ormai è come se fosse perso come lacrime nella pioggia (oh cazzo, scusate, non volevo scomodare un così elevato capolavoro, perdonatemi), il viaggio era parte della vacanza (ARGH, che odio, possibile che non si possa fare un discorso senza rientrare nella fottutissima logica del lavoro?), era un'esperienza, un'occasione per conoscere le terre in cui si passa, per conoscere altre culture o altri paesaggi, semplicemente. Al giorno d'oggi invece il viaggio va ridotto al minimo, non fa più parte della vacanza, è un qualcosa di noioso, di inutile, e infatti si prende l'autostrada per arrivare prima, si prende l'aereo per poter arrivare in mezzo secondo dall'altro capo del mondo ("cavoli, sei stato in tutto il mondo, ma cos'hai visto?" "oh solo l'albergo e i locali di quella città" "e che cazzo hai viaggiato a fare allora?coglione"), si prende il treno per arrivare prima e per sfruttare anche il viaggio per cose personali [tipo cosa, fare le parole crociate?o più frequentemente mettersi avanti per il lavoro col computer?o ancora studiare per la scuola?o peggio ancora, per stare zitti immobili come dei lobotomizzati (ah già, dimenticavo, siamo tutti quanti lobotomizzati, scusatemi, errore mio) a guardare gli altri lobotomizzati presenti sul vagone e ignorarli, o odiarli nel profondo del proprio cuore, o invidiarli dal profondo del proprio cuore, e via così, ma la domanda rimane sempre la stessa "e che cazzo hai viaggiato a fare allora?COGLIONE"].
Come detto prima, un altro aspetto strettamente legato alla velocità (magari non sembra così legato, ma in realtà sia a livello di concetto che anche più pratico, lo è), sia a livello musicale sia a livello sociale, è quello del rumore, anche se poi prende a sua volta un ramo tutto suo e non si limita ad essere un'appendice della velocità.
Strettamente legato per il semplicissimo fatto che ciò che va veloce quasi sempre fa un rumore particolarmente elevato (pensiamo alle gare automobilistiche e di moto, per esempio, o ai treni, o agli aerei e via dicendo). Ma prende a sua volta un ramo tutto suo perché per quanto sia legato alla velocità, implica altre cose, ha altre basi e via così. Infatti la società odierna ci costringe a sopportare livelli di rumore sempre più alti. Si pensi ai fottuti lavori che ormai stanno distruggendo la nostra Terra, ogni cazzo di cantiere, ogni motosega, ogni ruspa e tutte quelle merde schifose, fanno un casino fastidiosissimo. Si pensi alle città con tutti i suoi rumori competamente ammassati che fanno venire il mal di testa, in cui non si riesce a capire nulla, alle pubblicità, alle macchine che sfrecciano senza motivo, alla gente che continua a parlare, continuamente, senza dire nulla, alle macchine, alla televisione, che continua a riprodurre suoni e immagini per lobotomizzare la gente, per non farla pensare, per pensare al suo posto, alle macchine, alle sirene di ambulanze polizia e vigili del fuoco che ovviamente per farsi sentire devono sovrastare tutto quanto il resto del rumore aggiungendosi ad esso (come se avessimo effettivamente bisogno di merde così), alle macchine. Ah già, mi dimenticavo delle macchine, vero.
Proprio in questo senso il rumore è strettamente legato alla velocità: si va veloci per essere produttivi, ci si circonda continuamente di qualsiasi tipo di rumore (artificiale, ovviamente, non sia mai che il rumore naturale ci scombussoli tutto quanto) per non pensare ed essere produttivi.
Si è consapevoli di tutto ciò? Temo che molti non se ne rendanoconto.
Rumore e velocità inoltre fanno produrre adrenalina, quindi "emozioni", quindi "divertimento", è per questo che continuano a bombardarci  a raffica continua di rumori e velocità, rumori veloci, velocità rumorosa. Perché divertendoci (concetto a mio avviso sbagliato di divertimento, dato che ci sono tantissimi modi per divertirsi ma questi sono assolutamente sbagliati) rimaniamo impegnati, non ci fermiamo a pensare, a riflettere, a fare un passo indietro rispetto al precipizio e all'oblio verso cui siamo stati condotti dal capitalismo, dall'avidità umana, dallo Stato, dalle gerarchie e quant'altro. I Romani già avevano capito ciò e scongiuravano le rivolte con panem et circenses, ora per tutto questo ci sono molti più spettacoli.
Questo fenomeno però non si ferma solo alla, diciamo, vita di tutti i giorni, ma abbraccia tutti gli altri aspetti anche. Un esempio lampante è l'arte, come il cinema, che è sempre più veloce, più colorato, più frenetico, perché sennò ci si annoia e si esce per strada, si inizia a respirare, e a vivere.
Viviamo costantemente in apnea, perché così andiamo sempre più veloci. Parliamo continuamente, non ascoltiamo nulla e nessuno, ma allo stesso tempo non diciamo assolutamente niente. Continuiamo ad andare di fretta, ma senza sapere dove andare. Ci circondiamo di casino e rumore perché in realtà il silenzio è ben più assordante, perché il rimanere soli coi propri pensieri è pericoloso, si potrebbe scoprire che tutto ciò che ci è stato inculcato non è effettivamente vero o giusto.
Tutto questo per dire che la velocità e il rumore, per quanto siano fighi, nella musica, stanno rovinando il piacere di vivere a tutti quanti. Qualcuno disse "fermate il mondo, voglio scendere", penso sia giustissima come cosa, nel senso che tutti quanto dovremmo fermarci, riprendere fiato, guardarci attorno, assaporare la vita e ciò che ci circonda (non intendo i coglioni che stanno attorno a noi o le colate di merda di cemento che ci sovrastano, ma intendo apprezzare le altrui culture, ciò che c'è di diverso da noi, ciò che c'è di naturale al mondo e via così). Penso che con una cosa così, che tutto sommato è semplice, si potrebbero apprezzare e scoprire tante cose nuove, dare un valore completamente nuovo alla vita, e quindi cambiare completamente le proprie priorità, e quindi (e non sarebbe una cattiva cosa) magari anche provare a FARE qualcosa per cambiare questa società dimmerda (sì certo, cambiare, sappiamo tutti che non può cambiare, o si abbatte, o la si può solamente far mutare di forma, lasciandone tuttavia intatti i principi, le fondamenta. Vero green economy?Vero sindacati?Vero disobbedienti?e la lista sarebbe ancora infinita, direi) in cui, purtroppo, viviamo e con cui, purtroppo, dobbiamo fare i conti.
La soluzione è dunque semplice, per quel che mi riguarda. Fermarsi, respirare, assaporare rumori suoni odori naturali, sdraiarsi in un prato lontano da qualsiasi tipo di inquinamento al tepore del sole e pensare. Iniziare ad apprezzare dunque un modo diverso di vivere, in cui il lavoro non è il fine ultimo della propria vita, in cui la famiglia (nel senso, diciamo, cattolico del termine) e l'essere buoni e onesti non sono le priorità, in cui la calma e il silenzio sono fondamentali per avere un po' di tempo e spazio per sé stessi in cui noi siamo importanti in quanto individui unici che si nutrono di rapporti con altri individui unici, non perché facenti parte della specie che sta portando sé stessa alla deriva.
Una volta fatto questo e dopo aver capito in che merda di società viviamo, penso venga da sé che c'è da lottare, ognuno coi mezzi e le modalità che crede (anche se, dai, siamo realisti, è palese che con la non violenza a tutti i costi, col riformismo, col sindacalismo e via dicendo, non si cambierà mai nulla di nulla), per cambiare questo fottutissimo mondo, per preservare la Terra, la natura, gli animali, ma soprattutto noi stessi, per non arrivare al precipizio in cui stiamo andando, per non schiantarci contro il muro verso cui stiamo andando.
Fermiamoci, e respiriamo.


 Esempio di velocità e rumore che va bene (sono i Vile Intent, se non li conoscete, conosceteli, che è meglio)